Alessandro Fusco: “Vestire la maglia della Nazionale è un sogno che si realizza. Il lavoro è l’unica cosa che posso consigliare”
Con Alessandro Fusco, mediano di mischia della Nazionale italiana e delle Zebre Rugby – nonché – pronipote di Elio, icona della Partenope tricolore; abbiamo raccolto alcune sensazioni che l’atleta partenopeo ha provato durante la partecipazione al torneo Sei Nazioni.
Alessandro, ci parli della grande emozione che hai provato nell’essere stato il primo napoletano a disputare il Sei Nazioni?
“Rappresentare la Campania e tutti quei ragazzi con i quali avevo iniziato un percorso sia a Napoli che nelle varie Accademie, è stato un grande onore. Vestire la maglia della Nazionale è un sogno che si realizza. Se aggiungiamo la soddisfazione di disputare il Sei Nazioni, uno dei tornei più belli e importanti al mondo, la gioia è doppia”.
A Twickenham, nel tempio del rugby, hai realizzato una meta ‘storica’ contro l’ Inghilterra. È sicuramente qualcosa che farà parte dei tuoi ricordi più belli. Ci racconti la dinamica di quell’azione?
“E’ stato un momento un po’ particolare. Ero appena entrato e siamo stati bravi a sviluppare una grande azione. Ho visto uno spazio e ho avuto il giusto guizzo per inserirmi. In realtà, ho focalizzato nei giorni successivi ciò che avevo realizzato. Quando sono in campo penso soltanto a dare il massimo per la squadra. A vedermi c’era anche mio padre e tanti amici che giocavano con me a Napoli”.
Oltre 80000 spettatori presenti. Si dice, in gergo sportivo, che in certe occasioni tremano un po’ le gambe. Come hai vinto questa emozione?
“Non ti nascondo che le gambe hanno tremato anche prima di entrare. Durante l’inno Nazionale è stata un’emozione pazzesca, difficile da descrivere”.
Quali sono stati i consigli di papà Lorenzo?
“Mio padre mi trasmette la giusta serenità. Mi carica nel modo giusto. Mi dice sempre di restare tranquillo e pensare a giocare. E’ sempre presente quando gioco con le Zebre ”.
Sei un punto di riferimento per molti ragazzi dell’Amatori Napoli. Che cosa consigli a chi ama questo sport?
“Il lavoro è l’unico consiglio che posso dare. Ci sono realtà dove questo sport è maggiormente radicato, ma bisogna lavorare e crederci sempre”.
Prossimi obiettivi e sogno nel cassetto?
“Al momento sono concentrato sul Sei Nazioni. In ogni partita cerco sempre di dare qualcosa in più. Sono molto autocritico. Nulla è scontato. Bisogna lavorare perché nessuno ti regala nulla”.
Il C.R. Campano della F.I.R. augura a tutti un Buon Natale ed un Felice 2025
E comunica che la Segreteria rimarrà chiusa i giorni 24-27-30-31 dicembre 2024